Dopo tanti anni di strenue lotte, Franco Farina è riuscito ad avere finalmente stampigliato sulla carta d’identità alla voce “professione” il termine “formatore”. Nessuno ci capirà un granché, ma lui si sente in pace con la coscienza e poi semmai lo spiega.
Laureato in Filosofia, è drammaturgo e collabora con la Fondazione Teatro di Pisa dal 1992. All’Università di Pisa, è docente di Scrittura per la scena per il corso di laurea in Discipline dello spettacolo e della comunicazione.
Ama porsi domande teatrali dalle difficili risposte, ma che aprono ricchi sentieri di ricerca: come mai la fantascienza ed il futuro non vanno quasi mai in scena? (su questo ha scritto con Alessandro Fambrini Scrivere il Futuro. Del mancato amore fra la fantascienza e il teatro – Delos Books, 2013 – e nell’aprile 2022 è andato anche in scena I tuoi errori mi salveranno tratto da L’Invasione degli Ultracorpi di Jack Finney). Come mai avrebbe senso proprio ora mettere in scena ciò che di solito si evita come: animali, bambini ed altri mostri? (ricerca in corso e testo di prossima pubblicazione). Oppure quali sono le storie necessarie per un teatro necessario? (corsi di Prima del Teatro 2018 e 2019).
Dal 1998 collabora a questo festival europeo di formazione (Prima del Teatro, appunto) dove dal 2015 ne coordina la parte dedicata alla drammaturgia. All’interno dello stesso festival ha avuto la fortuna di lavorare con autori come Josè Sanchis Sinisterra, Enzo Corman, Juan Mayorga, Beth Escudé y Galles, Ugo Chiti, Michele Santeramo e Francesco Niccolini.
Curatore e traduttore di testi teatrali (con Monica Santoro ha curato Il Giardino dei Ciliegi. Istruzioni per l’uso – ETS, 2019) è anche giornalista; fondatore e redattore della rivista Seconda Cronaca.